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Atmosfera morale nei contesti educativi

  • Immagine del redattore: Elisabetta Martinelli
    Elisabetta Martinelli
  • 9 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min
La mente una volta illuminata non può tornare nell’oscurità. - Thomas Paine

La necessità è quella di creare un contesto educativo che sia inclusivo e rispettoso delle specificità di ognuno. Progettare interventi educativi che possano lasciare agli educandi molta libertà di scelta sui temi, è sicuramente un buon modo di agire. Questo fa sì che si sentano maggiormente coinvolti e che sappiano di potersi fidare della figura educativa di riferimento.

Proporre dilemmi morali, ed eventuali domande guida, è un buon modo per spingerli a ragionare e, magari, a considerare altri punti di vista. Questi, inoltre, possono aiutare a tutelarsi da problemi reali che si potrebbero manifestare nelle loro vite. A ragionare in anticipo per essere maggiormente preparati ad affrontarli.

Anche la discussione di documentari e film può rivelarsi uno strumento molto utile. La creazione di materiali da parte degli educandi, poi, aiuta a raggiungere un’ulteriore consapevolezza. A dare voce ai propri pensieri e ad elaborare riflessioni talvolta inattese.

L’immedesimazione e il “calarsi nei panni degli altri”, attraverso metodologie come il role-playing ad esempio, possono aiutare a comprendere i punti di vista degli altri (role-taking). Inoltre possono aiutare nello sviluppo dell’empatia e, tramite le azioni degli altri durante il role-playing e la discussione guidata al termine, ancora una volta, a formulare riflessioni più profonde (ascoltando i commenti degli altri e scegliendo se integrarli con le proprie riflessioni). Il role-playing, e metodologie simili, non è, però, solo utile per comprendere gli altri punti di vista. Esso è utile anche per comprendere meglio noi stessi, per comprendere come ci relazioniamo con gli altri e le emozioni che ci suscita ricoprire determinati ruoli.

Al termine di un progetto può essere utile chiedere agli studenti una piccola produzione scritta individuale. Questo per avere un’ulteriore documentazione più dettagliata e dare la possibilità agli studenti di rimettere in fila i loro pensieri grazie, anche, al supporto degli insegnanti e dell’equipe educativo.

La parte della valutazione assume enorme importanza ed essa è operata dalle rubric. Una griglia di valutazione a più gradi che deve tenere conto dell’obiettivo specifico che si vuole raggiungere con il progetto. Tenendo conto, ovviamente, che la finalità principale è l’interesse manifesto e la partecipazione. Se si tratta di progetti sulle specifiche materie, invece, gli obiettivi possono in parte differire. Come ad esempio valutare se al termine del progetto gli studenti hanno imparato i concetti utili ad affrontare un nuovo argomento in programma.


Il più grande segno di successo per un insegnante è poter dire: i bambini stanno lavorando come se io non esistessi. - Maria Montessori

 
 
 

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